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Chi era Adele Bloch-Bauer, la musa preferita di Gustav Klimt

Chi era Adele Bloch-Bauer, la musa preferita di Gustav Klimt

17/09/2019

Osservando le opere di Gustav Klimt si può notare che le modelle cambiano quasi sempre, ma c’è una donna che appare più volte ed è Adele Bloch-Bauer, donna misteriosa e scelta dall’artista austriaco diverse volte per i suoi lavori.

Secondo quanto affermano alcuni studiosi, la donna raffigurata nelle opere “Judith” e “Il Bacio” è proprio lei, Adele, ragazza che rappresenta le donne viennesi di quell’epoca, figura vulnerabile e forte allo stesso tempo, che affronta il periodo bellico. Infatti, questa figura diventa famosa in Austria proprio nel periodo post-bellico e nella cultura austriaca la ragazza rappresentata viene sopranominata “la Monna Lisa austriaca”.

Chi era realmente Adele Bloch-Bauer?

Personaggio studiato a lungo e musa che ha ispirato Gustav Klimt, Adele Bloch-Bauer è la figlia di una famiglia appassionata d’arte che commissiona a Klimt diversi lavori. Nelle opere di Gustav Klimt la donna appare malinconica, ha gli occhi grandi e si denota una certa nobiltà nel suo atteggiamento.

Secondo quanto affermato da chi la conosceva, Adele era una donna intellettuale, dotata di un carattere distaccato e sembra che nonostante avesse origini benestanti apparisse infelice.

Il primo ritratto della donna è stato commissionato dal marito della stessa ed è stato esposto al pubblico per la prima volta nel 1907. In questo dipinto Adele si mostra su un trono stilizzato e la figura è rivolta verso lo spettatore. Lo sguardo è vulnerabile ed allo stesso tempo orgoglioso, mentre le mani in questo caso sono accavallate. Triangoli ed occhi contornano la figura della donna, mentre i capelli corvini della donna in questo quadro sono raccolti in un largo cappello.

È dopo il 1900 che Gustav Klimt inizia a dipingere figure femminili, puntando sull’erotismo, la fiducia e la forza del gentil sesso. In quanto a Adele, all’epoca si vociferava che tra il pittore e la musa ci fosse una relazione in corso, ma non sono state trovate prove concrete in merito.

Quel che si sa è che in seguito alla morte di Adele la stanza della donna è diventata come un santuario per Gustav Klimt.

Nel 1938, quando l’Austria viene annessa alla Germania, diversi dipinti dell’artista, tra cui i ritratti che Klimt ha fatto a Adele, sono confiscati e passano da un proprietario all’altro. Solo più tardi, ovvero dopo la guerra, le opere vengono esposte al Museo Belvedere di Vienna, dove rimangono fino al 2006 quando, dopo una serie di lunghe contese giudiziarie, le opere sono restituite all’unico parente diretto ancora in vita di Ferdinand Bloch-Bauer.

Maria Altmann, questo il nome dell’erede dei Bloch-Bauer, dopo aver speso una fortuna per assicurarsi i dipinti, decide di vendere il primo ritratto di Adele “Adele I” a Ronald Lauder, erede dell’impero cosmetico Estée Lauder, che è anche il fondatore ed il direttore della Neue Galerie di New York. Nel contratto stipulato l’ex proprietaria del dipinto vende il quadro con la condizione che questo sia sempre in vista. Infine, un altro dipinto “Adele II” appartenente sempre a Maria Altmann è venduto nel 2006 da Christie’s ad un collezionista privato ed attualmente è in prestito al MoMA di New York.

Articolo a cura di: Aurora Caraman

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