Van Gogh: impressionista ma non troppo
18/11/2020
Una delle domande più frequenti che si pongono coloro che ammirano i quadri di Vincent Van Gogh riguarda lo stile pittorico di questo artista straordinario. Alcuni critici lo definiscono impressionista, altri post-impressionista mentre altri ancora dicono che sia un espressionista, ma a quale categoria apparteneva realmente?
Van Gogh: un artista unico, ribelle e solitario
Il carattere misterioso, malinconico ed a tratti tenebroso di questo pittore olandese senz’altro ha influenzato notevolmente la sua arte. I suoi lavori si discostano dalla maggior parte delle opere degli impressionisti ed anche da quelli degli impressionisti “puri”, motivo per cui inserire questo artista in una delle correnti citate precedentemente in parte è errato.
Infatti, anche se ha vissuto nell’epoca in cui l’impressionismo era in voga ed egli ammirava molto diversi suoi colleghi appartenenti a questa corrente, dallo stile impressionista ha preso solo la tavolozza ricca di colori caldi e luminosi. Amava le tonalità calde usate dagli impressionisti, mentre non apprezzava il metodo sommario e poco disegnativo di questi artisti, in quanto lui apparteneva ad uno stile più tenebroso, fortemente ancorato ai valori del passato; inoltre riteneva che il disegno fosse fondamentale, a differenza degli impressionisti che davano meno importanza a questo aspetto.
Tuttavia, mentre prima della scoperta dei colori luminosi usati dagli impressionisti egli utilizzava tonalità più scure, a Parigi si avvicina per un periodo a questa corrente che all’epoca era molto in voga ed inizia ad impiegare nei suoi lavori anche colori luminosi, soprattutto durante la sua permanenza in Provenza, regione ricca di luce.
In questo periodo, a livello cromatico modifica il suo stile, ma a differenza dei suoi colleghi impressionisti non dipinge in maniera realista. I suoi quadri sono poco realistici, in quanto oltre a “vedere” egli “sente” e trasmette le sue emozioni in qualsiasi dipinto, spesso forzando e piegando la realtà al suo desiderio espressivo. Così, ogni paesaggio o ritratto assume caratteristiche anche soggettive e non solo obiettive.
Van Gogh non si accontenta, cerca il suo vero stile, modifica la sua arte, nei suoi lavori vuole unicità e ad influenzare costantemente i cambiamenti nel suo stile pittorico c’è il suo carattere, l’introspezione, i valori e gli avvenimenti dei vari momenti vissuti.
La sua tavolozza si trasforma ancora, diventa più intensa ed i suoi colori sono anche più intensi rispetto a quelli utilizzati dagli impressionisti. I suoi lavori mostrano una volontà non- naturalista, egli non si concentra sugli attimi fuggenti come i suoi colleghi impressionisti ed involontariamente in un certo senso anticipa il post-impressionismo. Le pennellate nervose, la fedeltà verso i disegni, l’importante marcatura cromatica, il grafismo disegnativo, le sottolineature attraverso le linee di contorno ed i tratteggi compiuti avvicinano lo stile del pittore all’espressionismo. Infatti, la sua pittura influenzerà notevolmente il fauvismo e l’espressionismo tedesco.
Lo stile pittorico di Van Gogh è in continua trasformazione, i suoi test sui colori, i disegni preparatori e le pennellate cambiano continuamente, fino alla sua morte, motivo per cui inserire questo artista in una corrente ben precisa non è facile.
Articolo a cura di: Aurora Caraman.