La sinestesia di Kandinsky
02/11/2020
La sinestesia è la rara capacità di un individuo di percepire stimoli sensoriali come impulsi in grado di sollecitare un senso diverso da quello iniziale. Per esempio, parliamo di sinestesia quando si riesce a sentire l’odore delle parole, il suono dei colori, i colori dei suoni, il sapore delle forme, ecc.
Secondo quanto affermano gli scienziati, solo una persona su 2000 avrebbe questa capacità e tra gli artisti dotati di questa caratteristica sembra che rientri anche Kandinsky, pittore russo in grado di “vedere la musica”.
Pioniere dell’Astrattismo, Kandinsky, oltre ad essere appassionato di pittura, era anche un amante della musica. Sono tante le teorie che girano attorno alla sua sinestesia: per alcuni si trattava di un’alterazione sensoriale vera e propria, per altri era soltanto una persona con un talento estetico innato, ecc.
Se Kandinsky è stato realmente in grado di vedere i colori dei suoni, non si saprà mai, ma una cosa è certa: aveva la capacità di rappresentare l’armonia e le emozioni sulla tela in un modo incredibile ed in alcuni casi anche in modo veloce. Si dice infatti che il suo lavoro intitolato “Composizione VII”, una tela lunga 3 metri ed alta 2 metri sia stata realizzata in soli tre giorni.
Anche un altro lavoro inestimabile di Kandinsky è stato realizzato grazie alle sue capacità di vedere i colori nella musica. Parliamo di Impression III (Concert) realizzato nel 1911. Questo capolavoro è nato dopo la partecipazione dell’artista ad un concerto del compositore Arnold Schönberg. In questa occasione il pittore russo rimase talmente estasiato dall’energia e dall’armonia dei suoni che decise di trasmettere le sue impressioni su tela. Nasceva così la fase avanguardista del pittore, il suo stile si modificava, giungeva alla maturazione: le forme iniziavano a prescindere dalla realtà, gli oggetti non avevano le forme originali ma assumevano un aspetto astratto.
Forme concettuali e colori accesi sono gli elementi principali di quest’opera dietro i quali si vedono un grande pianoforte ed il pubblico presente al concerto. Come si può notare, anche il titolo del quadro ci riporta alla musica e questo sarà solo uno dei tanti dipinti che da questo momento in poi avranno titoli che ricordano il mondo della musica, aspetto che ci mostra la grande dipendenza dell’artista dalla musica.
Precisamente è stata una parte chiamata “Three Piano Pieces, Opera 11” a colpire maggiormente l’artista durante il concerto di Monaco, un’opera inquieta, nervosa in cui le note sembravano combattere l’una con l’altra, formando dissonanze.
Nello stesso periodo nasceva la fondazione Der Blaue Reiter (The Blue Rider), gruppo composto da numerosi artisti tra cui Kandinsky, Paul Klee, August Macke, Franz Marc ed altri artisti dell’epoca.
Innovativo, sensibile e con un grande gusto estetico, Kandinsky ha realizzato tantissimi dipinti ispirati alla musica. Sfortunatamente, parte delle sue opere sono state prese di mira dal regime nazista che vedeva l’arte moderna come “arte degenerata” e ha tentato di tutto pur di distruggere questi lavori. Le persecuzioni sono durate anni in quel periodo e durante un rogo sono state distrutte sia numerose opere di Kandinsky che di molti altri artisti, come Dalì, Klee, Picasso, ecc.
Articolo a cura di: Aurora Caraman.