Henri Rousseau, l’artista doganiere
26/06/2020
La tenacia è stata senza ombra di dubbio la caratteristica principale di Henri Rousseau, artista antesignano dell’Art Naif. Nonostante le origini umili e le mille difficoltà riscontrate, questo pittore è riuscito a farsi strada tra i suoi colleghi ed è stato uno dei primi pittori a creare opere oniriche in un’epoca in cui la critica faticava ad accettare ed apprezzare persino le opere degli impressionisti.
Vita di Henri Rousseau
Henri Rousseau non è entrato nei libri di storia dell’arte come artista ricco, di grande cultura, o apprezzato dai colleghi e neppure per una formazione accademica esemplare. Anzi, tutto il contrario. Egli non era benestante, non aveva seguito studi accademici e prima di donarsi completamente all’arte lavorava come doganiere.
All’anagrafe Henri Julien Félix Rousseau, conosciuto anche come “Il doganiere”, Henri Rousseau è stato un pittore francese nato nel 1844, considerato oggi precursore dell’Art Naif, una corrente artistica completamente scollegata dalla realtà sociale e culturale.
Parliamo di un artista autodidatta che è riuscito ad esporre le sue opere per la prima volta nel 1886, all’età di 42 anni. Povero, deriso spesso non solo dalla critica, ma anche dai suoi colleghi che lo consideravano un dilettante con poco talento, Rousseau ha tenuto la sua prima mostra presso il Salon des Indépendants di Parigi, salone nato nel 1884 in contrapposizione al Salon Officiel dove gli artisti potevano esporre solo dopo aver passato un test e dopo aver auto l’ok di una giuria.
Al Salon des Indépendants esponevano diversi artisti che amavano esprimersi liberamente attraverso la loro arte, senza tener conto necessariamente delle regole accademiche, ma Henri Rousseau durante la sua prima mostra non ha riscosso alcun successo. Le sue opere sono state duramente criticate in quanto non rappresentavano fedelmente la realtà come era “richiesto” in quell’epoca ed egli fu schernito per la sua tecnica considerata troppo rozza ed infantile.
Lo stile pittorico di Henri Rousseau
I lavori di Henri Rousseau hanno una carica fiabesca, irreale, fortemente onirica. Spesso i personaggi rappresentati sono circondati da una fitta vegetazione che cattura completamente l’attenzione dello spettatore, quasi ipnotizzandolo.
Parliamo dunque di uno stile del tutto diverso rispetto a quelli adoperati dai suoi colleghi, difficile da capire per i critici dell’epoca. Tuttavia, nel 1910, quando ha esposto “Il sogno”, la sua opera più conosciuta, ha stupito tutti al Salon des Indépentands. Questa opera rappresenta appieno lo stile del pittore, essa riesce a coinvolgere e ad affascinare lo spettatore grazie ai personaggi rappresentati ed all’ambientazione che sembra condurre l’osservatore in un viaggio surreale.
I problemi con la legge e l’incontro con Picasso
Rousseau continuò a lavorare come doganiere fino al 1893, nonostante avesse un grande talento per la pittura e, una volta lasciato il lavoro, dato che non aveva un grande successo come pittore, per arrivare alla fine del mese impartiva lezioni di violino. Non solo, l’artista nel 1907 era stato coinvolto anche in un caso di frode bancaria e per questo motivo finì in carcere.
Come si può notare, Henri Rousseau ha avuto una vita abbastanza travagliata e sfortunata, ma se oggi conosciamo le sue opere in parte è merito anche dell’incontro dell’artista francese con Picasso, che aveva scoperto per caso una delle opere di Rousseau ed ha inserito il pittore francese nella cerchia degli artisti più in vista dell’epoca.
Oggi i quadri di Henri Rousseau sono conservati presso i più importanti musei del mondo: Musée d’Orsay di Parigi, Museum of Modern Art di New York, ecc.
Articolo a cura di: Aurora Caraman